IL MESSAGGIO DELL'ORTIGARA

Ortigara! Sacrificio di migliaia di giovani vite. Sacrificio che è un grande gesto d'amore. Ogni Alpino, ombra del Cristo, ha portato la sua croce sul Monte del Calvario e su di esso si è immolato per tutti gli altri, noi compresi.

Ligi agli ordini, magari mugugnanti, ma coerenti con i loro valori e scevri dal ricorrere a facili obiezioni, quei soldati si sono immolati.

Prima del supremo sacrificio, tanti hanno trasmesso alle loro famiglie ed indirettamente anche a noi, parole di conforto, di incitamento a non rendere inutile il loro patimento. In tutte queste lettere si legge o si avverte l'esortazione a mantenere viva nel nostro cuore la loro avventura e la loro sofferenza ed a tramandare questa memoria. Consci che il loro sacrificio, assieme a quello di tutti i loro compagni, non sarà inutile se ne rimarrà la memoria. Solo la dimenticanza svilisce ed annulla il loro grande sacrificio.

E questo accorato messaggio è stato raccolto con affetto dai superstiti che, avendo ancora negli orecchi le crude e vibranti parole di Mons. Giulio Bevilacqua, ufficiale del Battaglione "M. Stelvio", vollero incidere nella pietra il motto "Per non dimenticare".

Ma gli anni sono trascorsi, generazioni si sono succedute. Il tempo e la natura hanno cercato di riparare le ferite della guerra. E la nostra memoria? Non vuole più essere custode di sì preziosa eredità? Così come stanno scomparendo dai libri di storia e dalle celebrazioni nazionali, le gesta dei nostri nonni, dei nostri padri stanno scomparendo anche dal nostro cuore? Le nuove generazioni, i nostri figli crescono senza conoscere nomi, date, luoghi dove si consumò l'olocausto, dove col sangue, colla sofferenza e colla vita si volle costruire un futuro migliore alla Patria.

«...Sacra è la religione dei morti! Fra dieci, vent'anni, forse non sapranno più d'avermi avuto fratello..».

É il timore dell'oblio che angustia uno spirito che, invece, non teme una morte «...gloriosa, ma tremenda...».

Per quanto è in nostro potere facciamo che ciò non accada!

Ortigara! Il sangue dei nostri Alpini ha bagnato copiosamente le rocce di questa montagna con la speranza che da esso nascesse una nuova era libera dal dolore e dalla guerra.

Quanto abbiamo compreso questo messaggio? Molto poco, a quanto purtroppo è dato vedere.

Con l'oblio renderemmo definitivamente inutile il sacrificio.

Tutti quelli che hanno calcato le rocce dell'Ortigara, così come quelle di altri luoghi sacri alla memoria, debbono assumersi l'impegno morale di far sì che il motto inciso a Quota 2.105, "Per non dimenticare" si realizzi.

«...Perché il sangue non fosse inutile!...», perché «...ciò che il braccio vostro irrigidito interruppe, l'anima nostra compirà fino all'impossibile: basta schiavitù, basta guerra!...».

Nell'eco di queste parole dimenticare diventa tradimento.

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