Passo della Sentinella  

 

Come già in altre località del fronte di alta montagna, all'inizio delle operazioni il Passo della Sentinella, fra la Croda Rossa di Sesto e Cima Undici, veniva presidiato solo durante il giorno da truppe che salivano dal Vallon Popera. Il 4 luglio 1915, mentre si compiva l'olocausto della guida alpina austriaca Sepp Innerkofler, la pattuglia di fanteria che sale a presidiare il Passo viene accolta da un preciso fuoco di fucili: durante la notte, la guida Vincenzo Goller ha condotto un gruppo di Austriaci ad occupare stabilmente il Passo della Sentinella. Nel periodo estivo tre attacchi per riprendere il Passo erano falliscono. Il terreno ghiaioso non permetteva un avvicinamento silenzioso e quindi la sorpresa veniva a mancare. Solo un terreno ghiacciato con sopra un alto strato di neve poteva permettere un avvicinamento senza rumori.

Il Gen. Venturi, per dirigere una simile azione, convoca il Capitano Sala fin dal 30 gennaio 1916. Gli viene affidato il Comando del Settore Cresta Zsigmondy - Monte Popera - Cima Undici. Chi è pratico dei luoghi sa cosa vuol dire operare in tale terreno e specialmente combattere.

Il Cap. Sala è affiancato dall'Aspirante Italo Lunelli, irredento trentino e provetto alpinista. A lui viene dato l'incarico di occupare Cima Undici ed attrezzarla per permettere la vita, a quell'altezza, di un Presidio. La manovra fu compiuta dal 30 gennaio ai primi d'Aprile da Alpini del Battaglione Pieve di Cadore, prima, e del Battaglione Fenestrelle, poi. In un ambiente estremamente suggestivo, ma prettamente alpinistico vengono scalate ed attrezzate pareti e canaloni, trasportati materiale ed attrezzi per la costruzione di baracche e ricoveri. Perfino un cannone, un lanciabombe ed alcune mitragliatrici, sulle spalle degli Alpini, raggiungono quelle quote incredibili.

Tutto è pronto!

Nella notte sul 16 giugno due plotoni appositamente addestrati dal Lunelli sfilano accanto alle sentinelle austriache e raggiungono il Pianoro del Dito, sovrastante da Nord il Passo.

All'alba l'artiglieria intona il canto di morte e devastazione.

Il Lunelli cerca di calarsi sul Passo: non è possibile! Contrasta, allora, con un nutrito fuoco di fucileria le sopraggiungenti truppe di rincalzo, in Val Fiscalina.

Intanto numerose grida "Savoia!" segnano l'attacco delle rimanenti forze, mentre da Cima Undici si rotolano giù sul ripido pendio i "Mascabroni", al comando del Cap. Sala.

Il Passo è conquistato!

Nessun morto fra gli Italiani ed uno fra gli Austriaci.

Splendida azione di guerra in alta montagna, quasi incruenta, ma meritevole di ricordo per l'ambiente in cui si è svolta, le condizioni atmosferiche avverse, la genialità della preparazione e la furberia, il valore ed i grandi sacrifici della massa dei soldati che l'hanno realizzata.