Sepp Innerkofler

 

La più celebre guida di Sesto e proprietario del Rifugio Dreizinnenhütte allo scoppio del conflitto viene arruolato nell'Esercito Austro-Ungarico come Guida Alpina. Profondo conoscitore delle sue montagne aveva più volte fatta presente la necessità della occupazione di vette come il Monte Paterno, considerata la grande rilevanza come osservatorio. Era stato inascoltato! Proprio da quella vetta, il mattino del 25 maggio 1915 assiste al bombardamento del suo Rifugio ad opera dell'Artiglieria Italiana.

Il 29 maggio gli italiani occupano la vetta del Paterno e, subito, si rivelano una grave spina nel fianco delle posizioni austriache.

A fine giugno i Comandi austriaci progettano la riconquista del Monte: secondo Innerkofler non è più possibile.

Considerata l'insistenza dei Superiori e per paura di essere considerato un codardo, nonostante sia lasciato libero di decidere, partecipa all'azione.

Lascia a casa il figlio che aveva partecipato con lui a numerose imprese meritandosi anche una medaglia al valore: «Che tua madre pianga almeno solo uno di noi!» gli aveva detto.

Alle ore 4 del 4 luglio 1915 sei uomini si arrampicano sicuri sulla "Via Nord - Nord Ovest" aperta proprio da Innerkofler nel 1896.

Gli scarpetti da croda si posano agili e sicuri sulle rocce conosciute: altre tre Guide famose di Sesto fanno parte del Gruppo di valorosi.

Le prime luci dell'alba trovano gli Alpinisti-Soldati alle prese con le ultime centinaia di metri di parete.

Dopo il primo stupore e nonostante l'ammirazione comincia il fuoco italiano.

Sepp raggiunge la trincea della vetta, si fa il segno della croce e lancia una, due.. tre bombe a mano. Un alpino ferito si erge sui sassi del muretto e scaglia un masso sull'uomo che precipita per pochi metri, rimanendo incastrato in un camino.

Alcuni Soldati Alpinisti italiani, fra cui il celebre Antonio Berti, Tenente Medico degli Alpini, intuiscono il nome dell'Eroe. Dopo alcuni giorni, con coraggio, nonostante il fuoco austriaco e le grosse difficoltà, il corpo della Guida viene raccolto dall'alpino Angelo Loschi.

Sarà tumulato proprio sulla vetta. Ancora oggi è possibile vedere la tomba sulla vetta del Monte Paterno. La Salma fu traslata nel 1918 nel Cimitero di Sesto.

Ci pace narrare l'episodio in queste pagine del Calendario Eroico degli Alpini per ricordare l'eroismo di un grande uomo della montagna ed anche il sopravvento della umana pietà in un contesto di morte e violenza. Anche questi episodi, abbastanza frequenti nello scenario della guerra sulle vette, è segno di distinzione delle Truppe Alpine.