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Sottotenente di complemento 9° Reggimento. Alpini - Battaglione Vicenza |
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Orfano di guerra, studente in Medicina, taceva tale sua posizione per poter partire volontario per la Russia. Comandante di Plotone mitraglieri, durante un gravissimo violento attacco nemico, appoggiato da numerosi mezzi corazzati, muoveva più volte all’assalto alla testa dei suoi Alpini. Impegnato tutto lo schieramento della Compagnia, si portava ovunque animando e raccogliendo gli uomini attorno a sé e stabilendo successive resistenze. Pur conoscendo la schiacciante superiorità dell’avversario, non cedeva di un passo e alimentava la strenua difesa sostituendo personalmente tiratori caduti sul campo. All’attendente che tentava di consigliarlo di non esporsi eccessivamente rispondeva: «Dirai alla mamma che ho compiuto fino in fondo il mio dovere». Organizzato e guidato un violento contrassalto a colpi di bombe a mano, seminava grandi vuoti nelle file nemiche suscitando nei suoi Alpini indomito spirito aggressivo. Colpito gravemente da proiettile di carro, sferrava con i superstiti un ultimo audace attacco scomparendo nella violenta lotta. Fulgidissimo esempio di virtù militari, sprezzo del pericolo ed alto patriottismo. Fronte russo - Quadrivio di Selenyj Jar, 30 dicembre 1942 |
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Nato nel 1919 a Livorno, orfano di guerra, s’iscrive alla Facoltà di Medicina a Roma che frequenta fino al IV anno, poi parte volontario, nascondendo il fatto di esser studente di quella Facoltà per poter essere entrare nella Scuola di Bassano, in Reparti combattenti. Viene così assegnato al Battaglione Vicenza del 9° Alpini, Divisione Julia, che raggiunge l’1 febbraio 1941 in Albania. Rimpatriato nel luglio dello stesso anno e trattenuto in servizio, l’anno dopo, nell’agosto 1942 parte per la Russia. Nel dicembre 1942, nell'offensiva russa che passò alla storia col nome di "Battaglia di Natale", le Divisioni italiane, "Cosseria" e "Ravenna" furono annientate da soverchianti forze russe.
Il Battaglione
"L’Aquila" fu mandato, con i
pochi resti del Monte Cervino, in fretta e furia a chiudere la falla.
Dal 20 al 30 dicembre 1942, divampò una battaglia di inaudita violenza
nei pressi del quadrivio di Selenyj Jar dove erano accorsi anche i
Battaglioni "Vicenza" e " |
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