L'altura di Colle Sant'Elia ospitava il vecchio cimitero che è ancora oggi caro al ricordo di quanti lo videro nella sua primitiva caratteristica struttura:in esso dal 1920 al 1938 furono custoditi resti di 30.000 Caduti della Terza Armata.

Era diviso in sette settori da viali, che dal sommo della collina scendevano diritti a raggiera lungo i suoi fianchi. Le tombe dei Caduti erano disposte a gironi concentrici che avevano, in totale, uno sviluppo di oltre 22 km, Per scavare le fosse, occorsero, durante i quattro anni di lavoro, 21.000 mine nella viva roccia.

Aveva carattere puramente militare:  sulle tombe non si trovavano i consueti simboli cristiani in legno o in cemento, ma tutti cimeli di guerra, l'uno diverso dall' altro ed alternati a tipici cimeli di guerra, armi, congegni, suppellettili ed altri oggetti cari al fante identificati ciascuno da poetiche epigrafi. Nei primi due gironi, in alto, giacevano gli Ufficiali: 463, fra cui 3 Generali; negli altri, i militari di truppa. Solo 5860 tombe avevano il nome. L'ambiente riproduceva le assolate petraie che furono l'ultima visione dei morenti.

Alla base si trovava cappelletta intitolata: "Agli Invitti della III Armata la Patria". All'interno erano quattro dipinti che si trovano attualmente nel Museo al culmine del Sacrario attuale,: "la Partenza", "la Promessa", "la Vittoria", "l'Apoteosi" . L' altare, di forma bellica è ricavato da ordigni di guerra.

Al culmine della collina, in un piazzale circolare, sorge l' obelisco della fede, in forma di faro con quattro grandi croci rosse, da cui ogni notte si spande fatidica luce sui tumuli sacri. Ai lati del faro due cannoni di navi austriache, preda di guerra e donati dalla R. Marina. 

Il Colle è ora sistemato a "Parco della Rimembranza": adornato da alti cipressi e prati in lieve pendio, percorsi da agevoli sentieri inframmezzati da opere militari riportate alla luce, camminamenti, caverne, trincee, postazioni per mitragliatrici e mortai che testimoniano la formidabile sistemazione difensiva del colle, realizzata dagli austriaci e, dopo la nostra conquista, completata ed utilizzata dagli italiani.

Alla sommità del Colle, da cui si domina, per largo raggio, la vastissima pianura isontina, sorge, su un terrapieno erboso a tronco di piramide, un semplice ma suggestivo monumento costituito da un frammento di antica colonna romana, proveniente dagli scavi di Aquileia, sistemato su uno zoccolo di marmo, per ricordare i Caduti di tutte le guerre. Sul colle, lungo il viale, sorgono 36 cippi in pietra del Carso alla sommità dei quali a posta una riproduzione in bronzo dei vecchi, originali cimeli con sotto, in una lastra di marmo, l'epigrafe originaria.

 

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