fu donna eccezionale. Era molto benvoluta sia per la bontà d'animo che per lo spirito d'altruismo. Si può dire che delle portatrici ne fu l'anima e la guida trascinatrice. Era sempre in prima fila, in tutte le circostanze. Durante i bombardamenti delle artiglierie austriache e quando fischiavano le pallottole, era lei che infondeva coraggio alle compagne in preda a comprensibili paure e smarrimenti.

Questa donna, questa madre esemplare e coraggiosa, il 15 febbraio 1916, cadde, colpita a morte, a Malpasso di Promosio, sopra Timau. Un cecchino austriaco, appostato a circa trecento metri, le aveva sparato mentre, unitamente alla sua inseparabile amica Rosalia di Cleulis, stava concedendosi un breve riposo dopo aver scaricato dalla gerla un pesante carico di munizioni.

Nella notte dello stesso giorno spirò nell'ospedaletto da campo di Paluzza, assistita da uno zio trovandosi il marito combattente sul Carso. Aveva appena compiuti trentadue anni.

I funerali furono celebrati con gli onori militari con la presenza delle compagne portatrici e dei parenti.

Fu seppellita nel cimitero di Paluzza dove rimase sino al 3 giugno 1934 allorchè venne solennemente traslata al cimitero di guerra di Timau da dove, nel 1937, venne trasferita definitivamente nel locale Tempio Ossario, accanto ai resti di 1641 caduti sul sovrastante fronte.

Lasciò quattro creature in tenera età: la più grande aveva 10 anni, la più piccola appena sei mesi. La prima, Dorina e l'ultimo, Gildo, sono tutt'ora viventi.

Timau, maggio 1996

 

Iscrizione posta sulla tomba nel Tempio Ossario di Timau

Colpita da piombo nemico alla roccia del Malpasso il 15 gennaio 1916.

Eroina madre di amore e sacrificio verso la Patria, insigne sublime esempio di virtù delle Carniche donne