Agosto 2002

 

Periodo di ferie. Si approfitta per organizzare viaggi e conoscere posti nuovi. Le coste europee dell'Atlantico sono state la metà di tre equipaggi che si portano dietro il Cappello Alpino. Meta: la Normandia.

Bellissimi paesaggi e stupende città, ma come tralasciare gli avvenimenti storici determinanti per la nostra Europa. Da Alpini una consistente parte del programma si è articolato nella visita dei luoghi che hanno visto il sacrificio di Soldati i quali, venuti da altri continenti, hanno versato il loro giovane sangue per liberare dalla tirannia l'Europa.

La storia di quelle giornate è stata proposta ripetutamente dai media, e molti metri di pellicola ricordano le battaglie, ma, calcare direttamente quelle spiagge, visitare quelle fortificazioni, osservare in commosso silenzio quelle croci, è tutta un'altra cosa. Per coloro che hanno nel cuore valori di Patria, di libertà e che onorano quelli che per tali valori soffrono e muoiono, l'emozione è intensa.

L'itinerario della Memoria inizia a Bénouville dove, alle ore 0,20 dle 6 giugno 1944, tre alianti di compensato, tipo Horsa, con a bordo 30 soldati del 2° battaglione Buckinghamshire integrato alla 6a Divisione Airborn atterrano a 150 km/ora ad appena 50 metri dal ponte girevole che dovevano"...prendere intatti...per condurre ulteriormente le operazioni". Il Maggiore Howard esegue l'ordine in soli dieci minuti portando a termine la prima azione vittoriosa del D-Day. Questo ponte oggi viene chiamato Pegasus Bridge in ricordo delle Truppe che l'hanno conquistato, il cui simbolo era Pegaso. Da Sword Beach a Gold Beach dove ci fermiamo ad Arromanches les Bains. Oggi piacevole spiaggia atlantica delimitata da imponenti falesie, incuriosisce il passante per delle strane strutture a semicerchio che delimitano il mare circostante. Veniamo a conoscenza che sono i resti di un importante e fantastici porto prefabbricato, allestiti dalle Truppe Alleate per permettere i collegamenti di rifornimento nei primi giorni di occupazione in attesa della conquista di un porto vero e proprio. La visita al Museo della cittadina ci sorprende con le informazioni sulla costruzione di tale porto, ma ci emoziona con la descrizione, in videorama, del D-Day. Vedere quelle scene direttamente nei luoghi dove si sono realizzate avvince specialmente se la voce che narra ha vissuto quelle ore memorabili e tragiche, riuscendo così a contagiare l'ascoltatore.

Proseguiamo per pochi chilometri fino a Longues sur Mer dove visitiamo una batteria tedesca con i pezzi ancora in posizione. La lettura della didascalia ci trasmette le sensazioni tremende dei soldati che, in quelle posizioni, hanno sopportato un'incursione aerea notturna con centinaia di quintali di bombe per poi sostenere, per l'intero giorno, un duello con l'artiglieria di tre navi da battaglia prima di soccombere.

Suggestivo il contrasto tra la quiete odierna, rappresentata dalle coltivazioni di mais che circondano la postazione, e le immagini tragiche che quelle canne d'acciaio puntate sul mare ci portano alla memoria. Ci rechiamo più nell'interno per visitare il grande Museo di Bayeux dove, stupiti, troviamo, fra i cimeli, l'elmetto italiano con la Penna Nera ed il distintivo dell'8° Alpini. Davanti al Museo ci ricorda la tragedia umana di quei giorni il grande Cimitero Britannico dove riposano 4648 Caduti: un monumento ricorda 1807 dispersi. 

Il registro accoglie le nostre firme a nome del Gruppo Alpini di Pisa.

Attraverso Port en Bessin, dove faceva capo il primo oleodotto sottomarino chiamato PLUTO (Pipe Line Under The Ocean) che trasportava fino ad 8000 tonnellate/die di carburante, ci trasferiamo nella zona di Omaha Beach.

Bloody Omaha, come la chiameranno i GI che su quelle dune hanno visto il sangue di tanti loro compagni, sono state ben difese dai Tedeschi. Fortini armati di pezzi anticarro, cannoni da 75 ed 88 mm. e nidi di mitragliatrici completano le difese sulla spiaggia e creano una muraglia incandescente e mortale che accoglie i soldati americani. Il mare particolarmente agitato rende difficile la manovra e la Morte esulta per il sangue che le viene tributato. "Ci sono due tipi di individui sulla spiaggia! I morti e quelli che moriranno!" con queste lapidarie parole il colonnello G. A. Taylor, comandante del 16° Reggimento aggiorna il generale Bradley. Il verbale del 5° corpo d'armata alle 7,30 afferma "Le nostre unità d'assalto stanno fondendo a vista d'occhio. Le nostre perdite sono elevate...". Il crogiuolo della guerra è arroventato nel sacrificio. Compagnia dopo compagnia i GI cadono numerosi! Dopo attimi d'ncertezza se continuare l'attacco, Omar Bradley ordina nuovamente il fuoco dell'artiglieria navale. Le difese tedesche, ormai a corto di munizioni, cedono: la testa di ponte si costituisce e si rafforza anche con l'aiuto dei genieri che "liberano la spiaggia di gran parte dei corpi che vi si trovano ammucchiati!

Parole che sembrano retoriche se non si girovaga, in raccoglimento, il grande Cimitero memoriale di Colleville sur Mer. Con questa immagine si conclude il film "Salvate il soldato Ryan". Ma quelle scene, seppur toccanti, nulla sono di paragonabile alla visione personale. 

9.386 croci di marmo di Carrara allineate su 70 ettari di prato! un'immagine grandiosa ed impressionante!Sui bordi la spiaggia che ha visto il loro sacrificio. In una Cappella circolare la volta e adornata da un mosaico che raffigura l'America che che benedice i suoi figli che partono per il fronte e che raccoglie i suoi eroi che sono caduti. 

Un colonnato semicircolare contorna una statua alta 7 metri simboleggiante l'anima della gioventù americana che si è sacrificata. "My eyes have seen the glory of coming of Lord", epigrafe che , con la mano che tende al cielo, tramanda in eterno il ricordo del sacrificio. Una croce al punto WN 62 ricorda i soldati tedeschi della 716a divisione tedesca caduti su quella spiaggia.

Dopo una sosta sulla Punta d'Hoc, con le martoriate postazioni tedesche circondate ancor'oggi dagli imbuti scavati da 700 tonnellate di bombe d'aereo e da più di seicento bordate da 356 mm. della corazzata Texas, si raggiunge Utah Beach.

Suggestiva la Cattedrale di Sainte Mère Eglise con la sagoma del paracadutista appeso al campanile e con le vetrate a ricordo della 82a e 101a Divisione Airborne. La lunga spiaggia, oggi sede di allevamenti di frutti di mare, completa il nostro pellegrinaggio sui luoghi del D-Day.

Ma non abbiamo trascurato il ricordo anche di quei soldati che, anche se "dalla parte sbagliata della storia", come li ha definiti il gergo politico, sono caduti per obbedienza ad ordini purificando con il loro sangue ogni eventuale errore. A La Cambe, su 2 ettari di terreno riposano 21.202 Caduti tedeschi.

Ogni nome è inciso su una piccola stele piantata nell'erba rasata e gruppi di cinque croci si ergono a ricordare il sacrificio.

Nel centro, un tumulo alto 6 metri, sulla cui cima si innalza una croce in granito ricopre i corpi di 296 Caduti non identificati.

Per non dimenticare! Con questo spirito abbiamo traversato luoghi, visitato musei, reso omaggio ai Caduti. I nostri ideali sono stati rafforzati, i valori in cui fermamente crediamo confermati!