La centralità della Val Contrin rispetto a montagne della rilevanza della Marmolada, del Vernel, dell'Ombretta e del Costabella richiamavano una nutrita affluenza di escursionisti ed alpinisti. Si rese necessaria la costruzione di un Rifugio che ospitasse i passanti e gli alpinisti in procinto di scalare le vette circostanti. La Sezione di Norimberga dell'Alpeverein austro-tedesco si incaricò di finanziare tale iniziativa ed il 28 luglio 1897 avveniva l'inaugurazione della Contrinhaus.

Il Rifugio, in zona che faceva parte dell'Austria, era affollato di esploratori sia civili che militari e, facilmente, si poteva incontrare gruppi di "Landschützen" che, in pieno assetto di guerra e sotto la guida del Ten. Richard Löchner, compivano ascensioni e percorsi di allenamento con base il rifugio. Ma anche gli italiani si esercitavano su quelle crode: il S.Ten. Arturo Andreoletti, profondo conoscitore della zona dal lato alpinistico, scorrazzava con gli Alpini del 7°. Amico della Guida fassana di cultura italiana Francesco Jori, l'Andreoletti aveva compiuto tantissime ascensioni sulle pareti delle Dolomiti fassane, specialmente la Marmolada. Giova ricordare che, in contrapposizione al Rifugio Contrin, egli propose la costruzione di un Rifugio in territorio italiano che fu chiamato Rifugio Ombretta (distrutto nella Grande Guerra fu, successivamente ricostruito con il nome di Rifugio Falier). La Ia Guerra Mondiale porto alla distruzione del Rifugio Contrin, che si trovava proprio sulla linea del Fronte. I silenzi eterni furono tragicamente interrotti dal tuono del cannone e dal mortale crepitare di fucili e mitragliatrici. Tanto sangue bagnò qui pascoli e quelle rocce! Passarono così quattro anni, poi tutto ritornò come prima. Solo ruderi, baracche trincee ricordavano la tragedia.

Nel 1919 nacque l'Associazione Nazionale Alpini. ed ai neo associati venne il desiderio di poter disporre di un Rifugio Alpino per gli incontri. Nel frattempo, dopo la prima Adunata sull'Ortigara del 1920, Andreoletti decise di concludere la 2a Adunata di Cortina d'Ampezzo con una grandiosa "Alpinopoli" ai piedi della Marmolada. La scelta cadde sulla Val Contrin  dove esistevano ancora dei resti dei trinceramenti austriaci ed i ruderi della Contrinhaus distrutta da un pezzo da 70 mm. da montagna nel 1915.. Il 7° Alpini organizzò una tendopoli ed i convenuti arrivarono numerosi il 6 settembre per trascorrere 5 giorni di escursioni, scalate, allegria. La presenza di Padre Bevilacqua, sacerdote Alpino dell'Ortigara, per alcuni fu la garanzia del bel tempo. Fu compiuta un'ascensione "in massa" sulla Marmolada: «..L'ascensione alla Regina delle Dolomiti dimostrò come una numerosa comitiva possa, se ben disciplinata e condotta, affrontare e vincere le difficoltà dell'alta montagna portando anche gli uomini meno adatti su cime elevatissime...» così scriveva il cronista sull'Alpino. dopo questa meravigliosa esperienza, Andreoletti propose alla S. A. T. di costruire un rifugio di proprietà dell'A. N. A. sui ruderi della Contrinhaus, in memoria del martire trentino Cesare Battisti. Il principale artefice della sua distruzione in guerra diveniva ora l'artefice della sua ricostruzione!

 

da "L'Alpino" - 20 marzo 1923

Il Rifugio dell’A.N.A.

Se ne parlava negli ambienti dell’ANA.. con nostalgico desiderio, di quando in quando. Avere un Rifugio alpino nostro! Magari una catapechia. Magari anche un bel Rifugio, invece, uno di quelli ex nemici che prima della guerra destavano in noi tante invidie e che ora marciscono pieni di vento e di gelo lassù, semi rovinati.

E se ne riparlò a Cortina al nostro Congresso. E Larcher saltò su, con quei suoi occhi ridenti, col barbone da profeta ad annunciare. anche a nome degli amici Alpinisti del Trentino, che avrebbero trovato ben essi il modo di fare omaggio all'A.N.A. di un bel rifugio... Fu un urlo di  gioia. E si prese atto della vaga promessa.

Passò, come sempre; del tempo. Ma non invano. Il tempo passava e noi lavoravamo. Lavoravamo spinti anche da un preciso mandato. Durante l'Alpinopoli che seguì il Congresso di Cartina, un gruppo di... abitanti della improvvisata città aveva infatti votato un fulminante o.d.g. col quale si indicava il Rifugio Contrin alla Marmolada. come quello che avrebbe pienamente corrisposto ai desiderata dei consoci e avrebbe potuto «costituire la consacrazione degli scopi di pratica azione che l'A.N.A. si è proposta fin dalla sua costituzione

Ancora una volta superate alcune non lievi difficoltà e grazie al fraterno appoggio della Società Alpinisti Tridentini, possiamo ora annunciare che siamo entrati finalmente nel campo pratico e che quanto prima ci verranno regolarmente consegnati i ruderi di quello che fu il Rifugio «tedesco»  di Contrin.. Occorre ora che le energie dell'A.N.A. si volgano anche a questa ricostruzione, pratica e ideale insieme.

Il nostro Rifugio dovrà essere il modello dei Rifugi Alpini. E non sarà solo un Rifugio, ma quasi un piccolo Albergo. Con la indiscussa scienza di organizzazione di cui gli Alpini sono maestri, noi siamo sicuri di fare, anche in questo campo, cose grandi!

Una Commissione è già stata nominata a questo scopo e si è già posta attivamente al lavoro.

Il Ministero della guerra ci ha già assicurato il suo valido aiuto pratico e il Colonnello Sassi del 7° Alpini (il Colonnello Provvidenza) ci ha promesso l'ausilio fraterno dei nostri commilitoni ancora sotto le armi. Per virtù di infinite energie, ma specialmente per virtù della penna, il Rifugio dell’A.N.A. sarà!

E nacque il Rifugio Contrin! Il 15 luglio 1923 fu inaugurata la «Casa degli Alpini in Val Contrin». Sulla facciata della costruzione stava una lapide con su scritto:" L'Associazione Nazionale Alpini, italianamente operando, volle riedificato questo rifugio e lo affida ai fratelli di queste vallate, in pegno del vigile affetto della Patria, luglio 1923". In questo luogo fu svolto il VII Convegno - Congresso alla presenza di S.A.R. Il Principe Umberto di Savoia. Rese gli onori militari la 77a Compagnia del Battaglione "Belluno", mentre la S. Messa fu officiata dal Cappellano del 7° Reggimento, don Pietro Zangrando.

Negli anni successivi il Rifugio si ingrandì con un'altra costruzione nominata "Rifugio dei Lupi" e, successivamente, di una sobria ma significativa Cappellina progettata dall'Arch. E. Bontadini. All'interno sono ricordate le tante Unità Alpine che combatterono in quei luoghi durante la Grande Guerra. Il Rifugio dei Lupi fu intitolato, successivamente, per un breve periodo dedicato ad Italo Balbo, Ufficiale volontario nel Battaglione Val Cordevole e fondatore dell'A.N.A.. Fu poi dedicato definitivamente al Ten. Efrem Reatto, caduto il 27 febbraio 1936 all'Amba Uork.

La Seconda Guerra Mondiale interruppe l'attività del Rifugio che, al termine, riapri i suoi battenti. "... Ora si tratta di chiamare a raccolta la vasta famiglia degli Alpini.... acciò il Contrin possa tornare ad essere il vanto, l'ambizione... dell'Associazione Nazionale Alpini... deve tornare ad essere l'oasi ospitale di serenità...  a far rifiorire più spontanei nel cuore i ricordi e sulle labbra i canti dei giorni intensamente vissuti" così si esprimeva sull'Alpino il primo gestore del secondo dopoguerra.

Dal 1983 fu decisa la riunione annuale al Rifugio Contrin e, da allora così fino ad oggi .