Conquista del Vodice

 

ISONZO! Un fiume che divideva, all'alba del 24 maggio 1915, due Stati in guerra. Un nome che da lì a pochi giorni avrebbe terrorizzato migliaia di uomini delle due parti che, solo a pronunciarlo, rivivevano terrificanti scene di distruzione, di ecatombe, di putrefazione!

Nel maggio 1917 sono passati quasi due anni; nove cruente battaglie hanno arrossato le acque del fiume, migliaia di giovani si sono sacrificati nelle trincee marcescenti od infuocate, il sangue versato non è stato sufficiente a riportare la lussureggiante vegetazione sul deserto pietrame sconvolto dai bombardamenti; i due Eserciti sono ancora lì, ciascuno su una sponda del fiume.

Alle 4,30 del 12 maggio, con la nebbia primaverile, il fuoco dell'artiglieria italiana segna l'inizio della decima battaglia.

Parallela al decorso del fiume dalla parte austriaca, si eleva una catena che dal Monte Kuk, al Vodice, al Monte Santo si snoda fino al San Gabriele.

Catena montuosa che agita il sonno degli italiani protesi alla sua conquista.

É il 18 maggio: alle 9,00 la 53° Divisione muove contro le posizioni di vetta del Vodice che già tanti sacrifici avevano sopportato. In testa i Battaglioni Alpini «Aosta» e «Monte Levanna». Il loro valore questa volta è premiato, la tenace ed accanita resistenza nemica vinta: alle 15,15 la vetta ospita la bandiera tricolore.

La reazione austriaca è terribile! La notte sarà scossa dai contrattacchi, l'artiglieria nemica distrugge, uccide..."...Ma non si scuote, perciò la fermezza di quel pugno di eroi: fucilate, bombe a mano, sassate persino, tutto serve a quei valorosi, i quali riescono a respingere ben sette contrattacchi ed a catturare qualche prigioniero." Così il Diario del Battaglione Aosta consegna alla Storia l'episodio.

Una nuova foglia d'alloro nella grande Corona degli Alpini!