Battaglia di Adua

 

 

"Mamma mia vienimi incontro, vienmi incontro a braccia aperte: io ti conterò le storie che nell’Africa passò...." . Come loro consuetudine gli Alpini affidano al canto i loro momenti tristi e le loro gioie.

Il primo impiego operativo delle "penne nere", paradossalmente, avvenne in ... Africa!

Un primo contingente del nuovo Corpo militare, tratto dal 5°, 6° e 7° Reggimento, sbarcò a Massaua nel marzo del 1887, ma  rientrò in Italia senza subire scontri: le prime vittime furono causate dalle malattie tropicali.

Le battaglie dell'Amba Alagi e di Macallè avevano messo in crisi il Generale Barattieri, così, fra gli altri, un contingente di Alpini, il 1° Battaglione Alpino d'Africa, al comando del Tenente Colonnello Davide Menini, fu spedito in Africa nell'inverno del 1896 e partecipò alla battaglia di Adua il 1° marzo 1896.

Il piano di Barattieri fu sconvolto dall'insufficiente conoscenza del terreno, dalla mancanza dei collegamenti delle colonne attaccanti e da errori del Comando.

Il Battaglione Alpini, di riserva, fu impiegato in modo frazionato e quando ormai le speranze di una conclusione felice  per le Truppe Italiane era ormai pregiudicata.

Ma era la consacrazione del valore di questi soldati e l'inizio di quell'epopea di Medaglie d'Oro che oggi ornano il Labaro dell'Associazione Nazionale Alpini.

Il Capitano Pietro Cella viene riconosciuto come la prima Medaglia d'Oro degli Alpini, ma altri eroi bagnarono col loro sangue la sabbia africana. In quell'occasione si strinse il primo, eroico patto di sangue fra Alpini e "Montagnini"; ne furono testimoni, fra gli altri: il Tenente Grue Aurelio, il Capitano Masotto Umberto, il Capitano Bianchini Eduardo, il Maggiore De Rosa Francesco.